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WATCH OUT TO POISONING! - L’oleandro

 

 

Il tasso  Taxus baccata

Concludiamo la nostra rassegna sulle piante velenose parlando del tasso (Taxus baccata), albero appartenente all’ordine delle Conifere, famiglia delle Taxaceae. Quest’albero è conosciuto anche come albero della morte, ed è infatti una delle piante velenose per eccellenza. Basti pensare che il suo nome deriva dal greco toxon, da cui il termine tossicologia. Nel nostro Paese è presente in diverse zone, prediligendo luoghi umidi e freschi, con terreno calcareo. Il tasso è un albero sempreverde. È caratterizzato da una crescita molto lenta, che però a piena maturazione può arrivare anche a 20 metri di altezza. Ha rami molto bassi e assume una forma globosa. Le foglie sono la parte più velenosa della pianta. Hanno una forma lineare, anche se leggermente arcuata, sono lunghe circa 3 cm, di colore verde scuro nella pagina superiore, più chiare in quella inferiore. Sono disposte sui rami con andamento a spirale, su due file opposte. È una pianta che non produce frutti, ma arilli, cioè involucri di color rosso chiaro che avvolgono il seme. Quest’ultimo è molto velenoso, mentre l’arillo non lo è, anzi in teoria è commestibile (meglio non provare!). Il tasso è una pianta zoofila, ossia si serve degli animali per riprodursi. Ad esempio gli uccelli mangiano gli arilli, li digeriscono senza avvelenarsi, e disperdono il seme con le feci, dando vita a nuovi alberi. Rischi e usi del tasso Il principio attivo tossico della pianta è la tassina, una miscela di alcaloidi terpenici molto tossici per il cuore. Poche foglie della pianta sono letali per l’uomo, non essendovi nemmeno antidoti specifici. Tuttavia, c’è da dire che questa pianta ha un valore molto alto nella farmacologia moderna. La sua corteccia, infatti, contiene il tassolo, un diterpene che viene usato da molto tempo per la produzione di farmaci efficaci per il trattamento del tumore al seno. In passato, poi, il legno del tasso veniva usato per la produzione degli archi, fin da epoche antichissime. Ad esempio, il legno della Mummia del Similaun era in tasso. Questa tradizione si è protratta fino ai tempi più recenti, quando il legno di tasso per la produzione degli archi è stato sostituito con fibre sintetiche.